
LA LUCE CHE INVECCHIA
Lo sai che bisognerebbe mettere la crema protettiva anche per guardare il cellulare?
Eh gia, come se non bastassero quelli che già conosciamo, un nuovo nemico attenta la nostra pelle, la “Luce Blu”!
Smartphone, tablet, apparecchi a led, lampade a risparmio energetico sono dispositivi che contengono un quantitativo di questa luce superiore a quella delle tradizionali lampadine del passato ed è capace di influire sulla salute dei nostri occhi, sul nostro sonno e sulle condizioni della pelle.
Ma cos’è questa “Luce Blu”?
La definizione corretta è Luce Visibile ad Alta Energia, abbreviata in HEV, dall’inglese High Energy Visible, ed è la porzione di luce che l’occhio umano riesce a vedere, a differenza dei raggi UVA, UVB ed infrarossi che invece sono invisibili.

Luce blu e danni alla pelle
A seconda della loro lunghezza d’onda questi raggi riescono a penetrare più o meno in profondità nella pelle:
- i raggi UVB agiscono sull’epidermide, la parte più superficiale della pelle, hanno molta energia, sono responsabili delle scottature e possono arrivare a danneggiare il DNA delle cellule fino a diventare cancerogeni;
- i raggi UVA sono quelli che provocano l’abbronzatura e riescono ad arrivare più in profondità, fino al derma. Sono meno dannosi a livello cellulare ma producono radicali liberi e causano il fotoinvecchiamento, quella forma di invecchiamento cutaneo prematuro causato dal sole, agendo direttamente sulle fibre di elastina e collagene, con conseguente rilassamento della pelle, perdita di tono e comparsa di rughe;
- I raggi HEV penetrano ancora più in profondità nel derma dando origine a un’importante produzione di radicali liberi. Un’eccessiva produzione di questi agenti nocivi deteriora le fibre di collagene ed elastina, le strutture fondamentali della pelle, altera l’integrità della barriera cutanea e contribuisce alla formazione di macchie cutanee.
C’è da aggiungere che il fatto di esporci alla luce blu durante le ore serali fa intendere al nostro organismo che è ancora giorno, andando così ad interferire con il naturale processo di riparazione cellulare notturno.
Il problema è che questi danni sono subdoli perché non si manifestano subito, a differenza della luce solare la pelle non manifesta reazioni immediate come l’arrossamento o la melanogenesi ma li vedremo nel tempo.

Luce Blu e possibili danni alla vista
Come esseri umani siamo sempre stati esposti a questo tipo di luce, tuttavia negli ultimi anni abbiamo sovraesposto i nostri occhi, ricorrendovi anche durante le ore di buio.
Ricercatori oftalmologi stanno osservando gli effetti causati da una ripetuta esposizione agli HEV e pare esserci un legame con infiammazioni della congiuntiva, del cristallino e della cornea, fino ad arrivare ad una degenerazione maculare precoce della retina.
In realtà il nostro occhio possiede già dei meccanismi per difendersi dagli effetti dannosi della luce, infatti automaticamente strizziamo le palpebre, giriamo la testa, la pupilla si restringe, solo che non è “programmato” ad un’esposizione così intensa e ripetuta.
Molte aziende si stanno attivando a produrre schermi con filtri, così come esistono già occhiali con filtri anti luce blu.

Luce blu e insonnia
La luce blu che emettono i nostri dispositivi quando sono accesi è la stessa luce che al mattino ci fa capire che è ora di svegliarci.
Un’esposizione prolungata agli HEV incide però sul ritmo circadiano ed inibisce la produzione di melatonina, responsabile dell’equilibrio sonno-veglia, dando luogo potenzialmente ad insonnia, irritabilità e stati ansiosi.

Come proteggere la nostra pelle dai danni da Luce Blu
Il “digital aging” sta diventando uno degli argomenti più dibattuti in ambito skin care, del resto pensiamo a quante ore al giorno, per lavoro o per svago, trascorriamo davanti al cellulare, solo per menzionarne un dispositivo.
Cosa possiamo fare allora per combattere gli effetti della luce blu sulla nostra pelle?
Così come abbiamo fatto con i solari per schermarci dall’azione dei raggi UV dobbiamo inserire nella beauty routine quotidiana i cosmetici “anti- blue light”, formulazioni mirate a proteggere e contrastare i danni di cui abbiamo parlato.
Primo fra tutti dobbiamo continuare a proteggerci dai raggi UV, integrando questo tipo di protezione con ulteriori filtri capaci di abbracciare la lunghezza d’onda degli HEV.
Dobbiamo poi utilizzare attivi in grado di stimolare le naturali difese della nostra pelle e contrastare l’azione nociva dello stress ossidativo. Ottime le cellule staminali di Stella Alpina, ricchissime in acido clorogenico, noto per le sue fortissime proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antibatteriche ed i cosmetici con probiotici che riescono a rafforzare la barriera cutanea e a combattere gli stati infiammatori.

Come possiamo difenderci?
La prima cosa da fare sarà lasciar fuori dalla camera da letto tutti i device che la emettono, in fondo i like su Instagram possono aspettare fino a domani, no?
Impariamo a tenerli spenti quando non li utilizziamo e limitiamone l’uso prima di andare a dormire.
Scegliamo occhiali da vista capaci di filtrare o riflettere gli HEV .
Mantieniamo pulito lo schermo del cellulare, regoliamo la luminosità dello schermo ed applichiamo sul display pellicole che hanno proprio il compito di filtrare la luce blu.
Concediamoci delle pause, anche quando lavoriamo al computer, approfittandone per fare esercizi di Visual Training, la ginnastica specifica per gli occhi che aiuta a vedere meglio.
Non saltiamo il controllo dall’oculista.

